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27 Luglio 2023Hai iniziato gradualmente a sentire dolore alla spalla e fare fatica a muoverla? Il dolore ti impedisce di alzare il braccio? Non riesci a riposare come una volta a causa del fastidio? Se non hai avuto traumi diretti alla spalla allora quello di cui soffri potrebbe essere la patologia della SPALLA CONGELATA. Leggi l’articolo e scopri subito cosa puoi fare per liberarti velocemente dal dolore.
Chi colpisce e cosa la causa
Una delle condizioni che molto di frequente vedo a studio è quella della “spalla congelata”. La spalla congelata, conosciuta anche come capsulite adesiva, è una condizione relativamente comune che colpisce circa il 2% della popolazione. Oltre ad essere molto debilitante è anche molto dolorosa e limita quasi completamente tutti i movimenti della spalla. Questa condizione è dovuta ad un ispessimento della capsula articolare della spalla che diventa rigida restringendo la mobilità della spalla.
Questa patologia colpisce più comunemente le persone con diabete, che hanno più di 40 anni ed hanno uno stile di vita sedentario.
La sedentarietà si pensa danneggi i tessuti del corpo più vulnerabili e costringa in questo caso il cervello a “congelare” la spalla per evitare ulteriori danni. La spalla quindi diventa “funzionalmente” congelata più dall’inibizione neurologica, una sorta di riluttanza al movimento, che dall’irrigidimento della capsula articolare. In effetti, in diversi casi i pazienti sottoposti ad anestesia generale per sbloccare “chirurgicamente” una spalla congelata, hanno avuto un’abduzione della spalla significativamente più ampia rispetto a quella che avevano prima di essere anestetizzati. Questo supporta in parte l’ipotesi che la limitazione di movimento sia più di tipo neurologico che meccanico (danno alla capsula articolare).
Quanto dura il processo di guarigione della spalla congelata?
Il processo della spalla congelata si può dividere in 3 fasi ognuna della durata di circa 6 mesi. I primi sei mesi sono la fase di “congelamento” durante la quale i movimenti della spalla progressivamente diventano limitati. I successivi 6 mesi sono il periodo durante il quale la spalla rimane completamente bloccata, o congelata per rimanere in tema. La terza e ultima fase è quella dello “scongelamento”. La spalla torna progressivamente a muoversi fino a riacquistare il completo range di movimento. Rivolgersi ad un Osteopata o Fisioterapista aiuta a velocizzare i tempi di recupero e assicura il completo ripristino della funzionalità della spalla.
Altre patologie della spalla
La spalla congelata in alcuni casi è associata oppure è confusa con altre patologie della spalla come:
- Tendinopatia o lesione della Cuffia dei Rotatori – la cuffia dei rotatori è un gruppo di quattro muscoli che si sovrappone alla capsula articolare e serve a stabilizzare l’articolazione della spalla. Nei casi di spalla congelata, i muscoli della cuffia dei rotatori possono infiammarsi limitando ulteriormente i movimenti della spalla.
- Tendinite del Capo Lungo del bicipite – in questo caso il dolore è sulla parte anteriore della spalla e viene evocato con la contrazione del bicipite. Se in presenza di questa sola condizione tutti i movimenti della spalla sono normali e senza dolore.
- Borsite sottoacromiale – simile per sintomatologia alla tendinopatia della cuffia dei rotatori, ma in questo caso la struttura coinvolta è la borsa sottoacromiale che protegge il tendine del sovraspinato da lesioni da sfregamento con tuo l’acromion.
- Artropatia acromioclavicolare – è una degenerazione ossea dell’estremità esterna dall’articolazione della spalla. Il dolore in questo caso è molto localizzato nell’area coinvolta.
- Degenerazione del disco cervicale – in questo caso oltre al dolore nell’area della spalla i sintomi colpiscono anche il braccio e la mano.
Cosa fare nelle prime fasi della spalla congelata?
Cosa fare se si soffre di spalla congelata? Il medico di famiglia inizialmente può prescrivere farmaci e consigliare esami strumentali come una radiografia o una risonanza magnetica per escludere artriti o lesioni ai tendini della cuffia dei rotatori. C’è da dire comunque che la spalla congelata è una condizione clinicamente molto chiara. Un’attenta valutazione è più che sufficiente per giungere ad una diagnosi certa senza necessariamente ricorrere ad una radiografia o risonanza. Se la terapia farmacologica risulta poco efficiente il paziente può rivolgersi ad un Ortopedico per sottoporsi a iniezioni di cortisone nell’articolazione.
Se la terapia farmacologica fallisce o comunque non risulta completamente efficace è necessario rivolgersi ad un osteopata o fisioterapista (meglio se lo specialista ha entrambe le qualifiche) e associare ai farmaci la terapia manuale e strumentale.
Come l’Osteopatia Funzionale aiuta per la spalla congelata
L’Osteopatia Funzionale è un approccio integrato che integra all’interno dello stesso trattamento tecniche manuali (manipolazioni), strumentali (Tecar e Microlab) e di riabilitazione funzionale (DNS).
Lo scopo del trattamento di Osteopatia Funzionale nelle prime fasi della patologia hanno lo scopo di limitare al massimo la perdita di movimento della spalla. E’ fondamentale non forzare MAI la spalla nei vari piani di movimento in quanto il dolore irrigidisce i muscoli e limita ancora di più il movimento!
Le tecniche più frequentemente utilizzate sono:
- Mobilizzazioni: mobilizzare la spalla delicatamente evita alla capsula articolare di irrigidirsi e mantiene tutti gli altri tessuti della spalla elastici e tonici
- Massaggio: il problema principale è il dolore dovuto alla tensione muscolare per cui la massoterapia aiuta a mantenere i muscoli rilassati ed elastici.
- Stretching: l’allungamento delicato di alcuni muscoli “chiave” aiuta a mantenere una corretta postura delle spalle ed evitare l’insorgere di altre patologie, come l’impingment sottoacromiale o lesioni alla cuffia dei rotatori, che potrebbero aggravare la situazione.
- Terapia strumentale: Tecar e Microlab agiscono a livello cellulare e aiutano dunque a velocizzare i processi di auto-riparazione dei tessuti. Promuovono l’afflusso di sangue a livello della capsula articolare diminuendo l’infiammazione e aiutando la capsula articolare a rimane elastica.
- Riabilitazione funzionale: questa è l’ultima fare della terapia e serve per ristabilire i giusti equilibri muscolari per assicurare i corretti movimenti della spalla ed evitare recidive. Il DNS è senza dubbio il miglior approccio di riabilitazione funzionale.
Rivolgiti ad uno dei nostri fisioterapisti per una valutazione dettagliata e ricevere il migliore trattamento per la tua condizione!
Dott. Christian Tonanzi
Osteopata e Fisioterapista
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