Nasce il mio metodo Osteopatia Funzionale
24 Febbraio 2014La corretta postura al lavoro
26 Gennaio 2016E’ notevolmente aumentato negli ultimi anni il numero di persone che soffrono di ‘mal di schiena’. Denominato nei modi più disparati (‘colpo della strega’, ‘sciatica’, ‘lombalgia’), raramente compare come evento acuto che si risolve in pochi giorni, nella maggior parte dei casi infatti il dolore alla schiena cronicizza, diventando una costante con la quale ci si ritrova a vivere quotidianamente.
Erroneamente si è portati a pensare che tutti i mal di schiena siano uguali, e che abbiano sempre origine da un danno strutturale, in realtà le cause sono molteplici e di difficile individuazione. L’origine del problema potrebbe essere di natura funzionale e dunque non individuabile attraverso la normale diagnostica per immagini.
Oggi sembra sia diventata una consuetudine il cercare per forza una struttura che sia danneggiata e alla quale imputare la colpa del nostro male, ma non sempre questa è la strada giusta da percorrere per risolvere il problema. Avere infatti una protrusione, un’ernia o qualche tipo di degenerazione artrosica non significa necessariamente soffrire al tempo stesso di mal di schiena. Anche se presenti queste alterazioni possono essere non sintomatiche e dunque non contribuire in alcun modo a generare il dolore di cui si soffre.
Spesso capita di ascoltare storie di persone che soffrivano di mal di schiena e alle quali era stata riscontrata anche un’ernia del disco, che, una volta sottoposte ad intervento chirurgico per rimuoverla, si sono ritrovate esattamente con le stesse problematiche iniziali, a volte anche peggiorate!
E’ quindi necessario tenere conto del quadro generale del paziente, della sua ‘storia’ medica e personale, ascoltare e valutare correttamente i sintomi nelle loro manifestazioni.
Capire cosa non va con la schiena
Il primo passo verso la guarigione inizia dalla formulazione di una corretta diagnosi. Questa fase richiede una dettagliata raccolta d’informazioni (anamnesi) riguardo le caratteristiche del dolore: come e quando è cominciato, dove è localizzato, cosa lo riproduce e/o intensifica e cosa lo allevia. Queste informazioni sono di fondamentale importanza, in quanto, sebbene tutte le strutture della colonna vertebrale siano innervate, e dunque possibili fonti di dolore, la sintomatologia di ognuna di esse è molto caratteristica, peculiare e diversa dalle altre.
La fase successiva è la valutazione necessaria per confermare le ipotesi formulate in seguito all’anamnesi ed individuare con esattezza la struttura in disfunzione e che spesso si trova lontano dal punto dove il dolore si manifesta. Le investigazioni per immagini possono essere utili in questa fase per completare il quadro clinico, ma insufficienti da sole alla formulazione di una corretta diagnosi.
Cosa fare per risolvere il mal di schiena
Innanzitutto la prima cosa da fare è raccogliere quante più informazioni possibili sullo specialista al quale ci si rivolge. In Italia a causa della mancanza di un albo professionale che regolamenti l’attività sia degli Osteopati che dei Fisioterapisti è facile imbattersi in un abusivo, oppure in persone non adeguatamente qualificate.
Per quanto riguarda la parte propriamente tecnica, gli approcci che si possono utilizzare sono molteplici. Non esiste la tecnica perfetta ma esiste la tecnica più appropriata per quel singolo caso!
Una corretta mobilità articolare a livello della colonna vertebrale e degli arti inferiori, in associazione ad una giusta funzione muscolare, sono prerequisiti indispensabili per alleviare i sintomi. Un altro aspetto da tenere in considerazione quando si ha a che fare con i casi di mal di schiena riguarda le alterazioni a livello di postura e di movimento che si instaurano in seguito alla comparsa del dolore.
Queste alterazioni, definite “antalgiche” e che in un primo momento sono necessarie per aiutarci a provare meno dolore nei movimenti, se non corrette per tempo, a lungo andare possono diventare la nostra nuova postura ed il nostro modo di muoverci reiterando la problematica iniziale e dando il via all’insorgenza del dolore cronico.
L’Osteopatia Funzionale è un approccio completo ed innovativo che risulta essere particolarmente efficace e risolutivo in questi casi. Grazie infatti all’integrazione delle migliori tecniche manuali osteopatiche a quelle della riabilitazione funzionale sviluppate e utilizzate in tutto il mondo dai migliori esperti del movimento, l’Osteopatia Funzionale interviene simultaneamente sia sull’origine del dolore che sulle disfunzioni del movimento che ne conseguono.
In questo modo è possibile non solo risolvere in breve tempo il problema ma soprattutto fare anche in modo che questo non si ripresenti nuovamente in futuro una volta terminato il ciclo di trattamenti.
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Dr. Christian Tonanzi
Osteopata, Fisioterapista e Docente